Sto vivendo una storia d’amore con l’autunno, è un randez- vous gradito, con toni seppia che riempiono l’aria del mattino.
E’ uno spazio cosi emozionante, sconcertante e intensamente transitorio in cui una stagione non è finita e l’altra ancora non ha avuto luogo.
Sono sospesa tra un crepuscolo e un’alba perpetua.
Di sera salgo i cieli scuri verso la luce della luna, mentre di giorno indugio nei cumuli assopiti.
Sono inesorabilmente consumata dall’orizzonte sempre stupefacente, una tavolozza di colori.
Mentre le notti crescono nitide e l’aria è un spruzzata di freschezza, qualcosa dentro di me desidera assaporare l’arte di piegarsi verso l’interno.
L’intrigo di questo stato cosi seducente e incredibilmente emozionante.
Per controllare la mia realtà, sbatto le palpebre assicurandomi di trovare un modo per abbinare la pausa alla rapsodia.
E’ in questo spazio tra la coda di una stagione e la successiva, che mi sento lanciata in un incantesimo, nuvole mutevoli alla deriva, tutto questo può sembrare sconvolgente fino al punto di sentire un dolore fisico.
Sento la necessità di trovare un equilibrio fisico in tutto questo.
Il flusso di intuizioni è sorprendente, le mie parole cominciano a cadere nel mio cuore come foglie.
Desidero silenzio e dolcezza.
La musica autunnale è sottile. Una trasfusione di liquidità, un fascino accogliente.
Questo stato emotivo misto è un paradosso.
Ti accolgo dentro autunno, amo immensamente questa transizione, e da qui che inizia il mio ritmo attraverso la sensibilità: inizio l’amore del passaggio e del silenzio…
Con amore
Carla
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