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Iniziazioni ai Sacri Riti Maschili


Nell’antica tradizione greca un giovane poteva lasciare la sua famiglia per studiare con un uomo più anziano le energie di Zeus, Apollo o Dionisio e ritrovare cosi il proprio archetipo d’appartenenza.

Ai giorni nostri, invece, abbiamo ormai perso queste iniziazioni e tradizioni, anche se i giovani hanno sempre bisogno di essere introdotti ai sacri misteri della mascolinità.

Tra gli Hopi e gli altri nativi americani del sud-ovest, i ragazzi intorno ai vent’anni venivano condotti nel Kiva per restare sei settimane completamente immersi nel mondo istintivo maschile.

Questo momento rappresentava una forte rottura con i genitori, nel quale il figlio, pur affrontando momenti difficili, riusciva a spezzare, a livello energetico, il legame con la madre.

Si credeva che un ragazzo diventasse un uomo solo attraverso il rituale e lo sforzo, un lavoro che solo gli uomini potevano fare. Non è soltanto un test per superare le difficoltà, perché va ben oltre una mera valenza mentale.

Possiamo immaginare anche situazioni in cui uomini più anziani accolgono i giovani come benvenuti in questo mondo mistico; una delle migliori storie che io conosca in tal senso, è legata alla tradizione della popolazione Kikuyu in Africa.

Quando un giovane è pronto per essere accolto, viene separato dalla madre e portato in un posto speciale lontano dal villaggio. Per tre giorni non verrà nutrito, il terzo giorno, nella notte, viene portato in mezzo a una cerchia di uomini più anziani attorno al fuoco. Il giovane assetato ed affamato, vigile e terrorizzato, verrà segnato con un coltello sul braccio da un uomo più anziano, il sangue verrà fatto fluire in una ciotola e ogni uomo nel cerchio farà la stessa cosa, mentre la ciotola passerà da una mano all’altra.

Quando il contenitore sarà pieno, il ragazzo verrà segnato con dei simboli su tutto il corpo proprio con quel sangue, in onore della continuità tra le generazioni, ed invitato a berlo per incorporarne tutto il potere.

Il giovane cosi imparerà a livello simbolico che un certo tipo di cibo non gli verrà offerto solo da sua madre, ma anche dai maschi della tribù.

Una volta concluso il rito, gli uomini insegnano al giovane uomo,tutti i miti e le canzoni della tradizione in cui sono raccontati i valori del maschile, con una profonda valenza spirituale.

Il giovane a questo punto sarà accettato ed amato da tutti gli uomini della tribù come e di più dello stesso padre.

I giovani oggi non hanno più accesso ai questi riti di iniziazione, anzi sono riempiti di tantissima spazzatura composta da becero maschilismo. Per loro, quindi, è molto più difficile gestire in modo sano e positivo l’energia maschile istintiva.

Con Amore

Carla

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