Continuano le storie della Strega Aislin e il suo castello Baleerie...
Nel castello di Baleerie, dove il tempo sembrava rallentare e la magia pulsava in ogni pietra, la strega Aislin non era mai sola, al suo fianco, tre compagni fedeli condividevano ogni momento della sua vita incantata: il gatto bianco Erya, il barboncino nero Cloverdust, e il suo amico immaginario, un’entità mutaforma chiamata Lothar.
Erya, il gatto bianco, con il suo pelo candido come neve fresca e occhi verde smeraldo, sembrava un riflesso della luna stessa. Silenzioso e osservatore, si muoveva con grazia tra le sale del castello, come un’ombra luminosa e il suo compito era quello di custodire i segreti della biblioteca di Baleerie, nessuno poteva toccare i libri antichi senza che Erya fosse presente. Quando qualcuno varcava la soglia dell’Antro dei Sogni, il gatto si posizionava accanto a loro, fissandoli con uno sguardo intenso, come a scrutare la loro anima.
Ma Erya non era solo un guardiano, Aislin gli aveva insegnato a leggere le energie delle persone, se un visitatore era colmo di dolore o di domande irrisolte, il gatto si accoccolava sulle loro ginocchia, il suo ronfare producendo una vibrazione calmante che aiutava a schiarire la mente. C’era una leggenda tra i visitatori: chi riceveva un “bacio” sul volto da Erya trovava la risposta che cercava entro tre giorni.
Cloverdust, un barboncino dal manto lucido e scuro come la notte, era l’incarnazione della gioia e della protezione, era il cuore pulsante del castello, sempre in movimento, sempre attento. Il suo compito principale era quello di accendere e mantenere il Focolare della Vita, un fuoco magico che ardeva nel centro del castello, alimentato da legni incantati e ceneri sacre. Questo focolare non solo riscaldava il castello, ma forniva energia vitale a ogni incantesimo lanciato da Aislin.
Cloverdust era anche il messaggero di Baleerie. Con una piccola campanella legata al collare, portava frammenti di incantesimi e piccoli doni agli abitanti della valle. A volte, trovava un fiore appena sbocciato, lo intingeva nella rugiada incantata del mattino e lo portava a chi ne aveva bisogno. Al suo passaggio, le persone sentivano una dolce fragranza e un’immediata sensazione di calore e conforto.
Lothar era il più enigmatico dei tre, non aveva una forma definita: a volte era un’ombra che scivolava sui muri, altre volte una figura eterea che sembrava scolpita nella luce della luna. Lothar era un frammento di un’antica magia, un’entità che solo Aislin poteva vedere e sentire completamente. Era la sua guida spirituale, il suo consigliere nei momenti di dubbio.
Lothar, l'amico immaginario, aveva il compito di osservare il tessuto della magia intorno a Baleerie, era il guardiano dei portali invisibili che si aprivano e chiudevano tra il castello e altri regni. Quando il flusso della magia diventava instabile, Lothar avvertiva Aislin, suggerendole quali incantesimi utilizzare per riportare l’armonia, era anche il narratore delle stelle: ogni notte, raccontava ad Aislin le storie nascoste nelle costellazioni, aiutandola a scrivere nuove formule e a tracciare rune che rispecchiavano il cielo.
Ogni sera, i familiari e Aislin si riunivano nella Sala degli Specchi, una stanza nascosta che rifletteva tutti i colori della magia. Erya si accomodava su una poltrona di velluto, Cloverdust si sedeva accanto al focolare, e Lothar, nella sua forma luminescente, fluttuava accanto a loro, insieme, discutevano dei visitatori del giorno, dei problemi da risolvere e dei nuovi incantesimi da creare.
Aislin spesso preparava elisir e pozioni in loro compagnia, per un elisir di guarigione del cuore, Erya portava i petali di rosa lunare, Cloverdust aggiungeva una scintilla del focolare, e Lothar intonava un canto antico che donava forza alla miscela. La pozione, una volta completata, scintillava di una luce dorata ed era conservata in fiale di cristallo, pronte per chi ne avesse bisogno.
Con i loro ruoli intrecciati alla magia del castello, i familiar non erano solo compagni, ma parti vitali dell’incantesimo che teneva il castello Baleerie vivo. Chiunque entrasse nel castello avvertiva la loro presenza, non come animali o entità separati, ma come frammenti della stessa anima del luogo.
Così, con i suoi familiar accanto, Aislin continuava il suo lavoro instancabile di strega e guaritrice, rendendo il castello di Baleerie un rifugio dove la magia non era solo un’arte, ma un respiro, una danza, un legame indissolubile tra l’umano e l’eterno.
Con Infinito amore
Carla Babudri
I Familiar di Aislin: Custodi della Magia - Storie di Magia del castello di Baleerie e la strega Aislin è creata dalla mia fantasia.
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*Conosci le immagini e non sono nominate all'interno del mio sito o il manca il nome dell'artista?
Ti chiedo gentilmente di informarmi cosi posso onorare il lavoro dell'artista.
Mi astengo da qualsiasi responsabilità per le immagini o foto in cui non viene menzionato l'artista, prelievo tutto da internet e qualora fosse indicato il nome dell'autore è mia premura nominarlo, SEMPRE!
Grazie Carla
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