Parlare di streghe ai giorni nostri significa semplicemente parlare di donne, donne che intraprendono una ricerca spirituale, donne che hanno famiglia, figli, che studiano, lavorano, che affrontano i problemi quotidiani con coraggio, vulnerabilità, con il sorriso, con le lacrime, con tutti quei sentimenti che caratterizzano le donne di ieri e di oggi, che amano vivere, che lottano contro i sistemi e difendono in nome di un ideale, il loro sacro potere.
Non indossano cappelli a punta.
Non volano su scope e non preparano pozioni sacrificando animali.
Non vivono in mezzo a una foresta sperduta, ai confini del mondo, anche se questo potrebbe essere uno dei loro più grandi desideri…
Streghe-Donne che sono antiche nell’anima, che si connettono con le loro antenate, per mantenere vive le tradizioni e trasmetterle alle loro figlie.
Sono ceneri dei falò dell’inquisizione che hanno tentato e desiderato cancellarle ma che non ci sono riusciti.
Donne che ancora adesso combattono ogni giorno, per riaccendere quel fuoco di profonda saggezza e potere che appartiene al passato ancestrale.
Le loro scope, adesso possono essere un’auto, la metropolitana o l’autobus.
Gli incantesimi sono in cerca di pace, amore e soprattutto auto conoscenza, pronunciati con quell’amore antico e sapienza.
Conoscono le erbe e credono nel loro potere di guarigione, tra di loro si scambiamo consigli, e si scambiamo anche la profonda solitudine del cammino.
Credono nella magia, nella “magia dell’ Essere” e nella capacità di trasmutare dolori in gioie.
Portano dentro di loro l’eredità che le lega con forza al grande amore della Madre Terra, che cura e rigenera.
Siamo noi le Streghe moderne che portiamo nel nostro seno la forza della saggezza ancestrale, nel nostro utero i ricordi e le memorie dell’origine della femminilità, in noi si apre e si chiude la porta dei templi.
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