Il 2 Febbraio: il mistero della presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione alchemica di Maria
- Carla Babudri
- 1 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Il 2 febbraio, nel calendario liturgico, segna la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione di Maria, ma al di là della narrazione canonica, vi è un mistero che si snoda nel tessuto stesso dell’esistenza, una mistero tra l’umano e il divino, tra il femminile e il maschile, tra il tempo e l’eternità.
In questo giorno, la Madre porta il Figlio alla luce del Tempio, il Figlio è la Luce fatta carne, ma è la Madre che lo innalza, lo dona al mondo, compiendo così il primo atto della grande Opera. Qui si cela un segreto gnostico: il divino si manifesta nella materia, ma è la materia che si fa vaso per contenerlo, questo atto è lo specchio della Grande Opera alchemica,
dove lo spirito si fonde con la sostanza, e l’umano diventa trasparente alla luce del divino.
Maria, archetipo della Materia Primordiale, si purifica dopo il parto, ma cosa significa purificarsi? Non si tratta di una rimozione dell’impuro, bensì di un ritorno alla propria natura essenziale, che nel linguaggio alchemico, la nigredo ha lasciato il posto all’albedo: la dissoluzione delle vecchie forme ha permesso l’emergere della luce.
Questa purificazione è una trasmutazione profonda: la madre diviene il ponte tra il cielo e la terra, tra il passato e il futuro, la materia, che ha accolto la scintilla divina nel concepimento, si libera dal peso dell’ombra e ritorna alla sua limpidezza originaria.
Il Tempio, che accoglie il Bambino, è lo spazio sacro dell’anima, il laboratorio interiore in cui l’Opera si compie. Simeone, il vecchio saggio, rappresenta l’alchimista che riconosce la Pietra Filosofale nascente: il Cristo interiore, il principio solare destinato a illuminare l’essere. Egli ha atteso, come l’adepto attende, il segno della Grande Trasformazione, e quando il Bambino giunge nelle sue mani, egli riconosce che la profezia si è compiuta: la Luce è nel mondo.
Ma nel Tempio vi è anche la profetessa Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser, ella rappresenta la saggezza intuitiva, l’antica conoscenza che ha vegliato per decenni nel silenzio, in attesa della rivelazione. Anna è l’anima illuminata che riconosce la presenza divina senza bisogno di parole, la sua è la conoscenza che scaturisce dalla comunione profonda con il mistero, dalla lunga gestazione interiore del fuoco spirituale. In lei, il femminile si compie come profezia e visione, come il principio lunare che guida l’alchimista attraverso le profondità del proprio essere. Anna testimonia il compimento della profezia con la certezza interiore, con la risonanza profonda tra il visibile e l’invisibile.
Non è un caso che il 2 febbraio sia anche la festa delle candele accese, la Candelora, qui la fiamma è l’eco del fuoco segreto dell’alchimia, il principio luminoso che consuma l’involucro e rivela l’oro interiore. La cera che brucia è il corpo che si lascia trasformare, la luce è lo spirito che si innalza.
Noi stessi siamo chiamati a questa accensione, a lasciarci purificare, a riconoscere nel nostro tempio interiore la scintilla divina che attende di essere innalzata. In questo giorno, il ciclo della luce che ha avuto inizio con il Solstizio d’Inverno si compie: la Luce, che allora era nascosta nel grembo del mondo, ora si manifesta pienamente, pronta a crescere fino alla sua apoteosi.
Per chi percorre il cammino interiore, la Presentazione del Cristo e la Purificazione di Maria sono un invito a guardare dentro di sé.
Qual è il Figlio che stiamo portando nel nostro Tempio?
Qual è la luce che abbiamo generato e che ora offriamo al mondo?
Siamo pronti a purificarci, non per cancellare qualcosa, ma per rivelare ciò che è autentico?
Come l’alchimista davanti al suo Athanor, siamo chiamati a compiere il rito della trasmutazione: lasciare che la luce si manifesti, accogliere il fuoco che purifica e infine, come Simeone, riconoscere nel nostro essere il compimento della promessa.
Il 2 febbraio, dunque, non è solo una celebrazione: è un passaggio, un rito iniziatico, la soglia tra il buio e la luce, tra il passato e il futuro, tra il piombo e l’oro.
Chi lo comprende, inizia a compiere la propria Opera.
Con Amore
Carla Babudri
Il 2 Febbraio: il mistero della presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione alchemica di Maria
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*Conosci le immagini e non sono nominate all'interno del mio sito o il manca il nome dell'artista?
Ti chiedo gentilmente di informarmi cosi posso onorare il lavoro dell'artista.
Mi astengo da qualsiasi responsabilità per le immagini o foto in cui non viene menzionato l'artista, prelievo tutto da internet e qualora fosse indicato il nome dell'autore è mia premura nominarlo, SEMPRE!
Grazie Carla
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