Continuano le storie della Strega Aislin e il suo castello Baleerie...
Ogni domenica pomeriggio, mentre la luce calava dolcemente sulle torri del castello di Baleerie, Aislin apriva le sue porte per un incontro speciale. Nella grande sala illuminata da lampade dorate e candele tremolanti, accoglieva le sue tre amiche streghe per il tradizionale Tè Magico della Domenica. Ognuna di loro portava con sé una particolarità che la rendeva unica, tanto da trasformare questi incontri in una miscela di magia e stranezze irresistibili.
![Il cuore incantato di Baleerie e la bottega della Strega Aislin](https://static.wixstatic.com/media/8fcc50_d283751ad38a4aeaa1486b8508152655~mv2.jpg/v1/fill/w_564,h_703,al_c,q_85,enc_auto/8fcc50_d283751ad38a4aeaa1486b8508152655~mv2.jpg)
Elvara, la Strega dei Sogni
Elvara sembrava sempre in bilico tra il mondo della veglia e quello del sonno. Alta e sottile, i suoi movimenti erano lenti e fluttuanti, come se danzasse su un filo invisibile che attraversava due realtà. I suoi occhi di un azzurro pallido, quasi trasparente, erano un portale verso altri mondi, mentre la sua pelle chiara sembrava riflettere la luce, rendendola eterea come un sogno che svanisce all’alba. I suoi capelli, lunghi e ondulati, di un tenue color perla, erano spesso intrecciati con fili d’argento che catturavano la luce del sole e della luna.
Possedeva un dono unico: il Viaggio nei Sogni.
Non era un semplice sognare, ma un'abilità innata di entrare nei sogni degli altri, viaggiare attraverso i loro ricordi, paure e desideri. Poteva percepire le trame segrete che legavano le persone ai loro sogni e, con il suo tocco delicato, aiutava a guarire le ferite dell’anima o a rivelare verità nascoste. A volte i suoi viaggi la portavano in luoghi bellissimi, altre volte doveva affrontare incubi che cercavano di trattenerla. Tornava sempre, però, con un frammento di saggezza o un messaggio per chi ne aveva bisogno.
![Il Circolo del Tè Incantato della strega Aislin](https://static.wixstatic.com/media/8fcc50_2329b925b2a64240a0a0bb0e0f5cba52~mv2.jpg/v1/fill/w_455,h_650,al_c,q_80,enc_auto/8fcc50_2329b925b2a64240a0a0bb0e0f5cba52~mv2.jpg)
Elvara e Aislin si conobbero in una notte straordinaria, durante un raro evento astrologico chiamato L’Incontro delle Tre Lune, quando tre lune apparivano nel cielo simultaneamente, una leggenda che si diceva potesse aprire porte tra i mondi. Aislin era immersa in un rituale sul bordo di un lago avvolto dalla nebbia, intenta a raccogliere l’energia di quel momento raro, quando notò una figura emergere dall'acqua come un riflesso diventato carne.
Elvara, apparsa come se fosse nata dalle profondità del lago, le si avvicinò con la tranquillità di chi sapeva di essere attesa. "Ti stavo cercando," disse con voce pacata, "perché i miei sogni mi hanno condotta a te." Aislin, incuriosita, si rese conto che quella donna non era una semplice viandante. Poteva sentire l’energia onirica che emanava da lei, un potere raro e potente.
Fu così che Elvara raccontò la sua storia: cresciuta in un piccolo villaggio ai margini di un’antica foresta, aveva scoperto il suo dono quando, ancora bambina, si addormentò accanto a sua madre malata e sognò un campo di fiori dorati. Al risveglio, i fiori erano comparsi accanto al letto della madre, guarendola miracolosamente. Da quel giorno, Elvara aveva capito che i sogni erano la sua strada, un ponte tra il mondo visibile e quello invisibile.
Aislin, riconoscendo in lei un’affinità e una forza speciale, la invitò a Baleerie, dove Elvara trovò un luogo in cui affinare il suo dono e condividere la sua magia.
Il potere di Elvara non si limitava al viaggio nei sogni. Con le sue abilità, poteva creare Polveri di Sogno, utilizzando erbe rare raccolte durante le notti di luna piena, mescolate con cristalli polverizzati e infusi con il suo respiro incantato. Queste polveri erano strumenti potentissimi: bastava spargerle su un cuscino per evocare sogni di guarigione o visioni del futuro, trattava il suo dono con grande rispetto. "I sogni," diceva spesso, "sono un ponte fragile. Non bisogna mai attraversarlo senza sapere come tornare." Spendeva lunghe ore nella Sala degli Specchi del castello, meditando e leggendo antichi testi onirici per comprendere meglio le profondità di questo regno misterioso.
Durante gli incontri domenicali, Elvara era la strega più enigmatica. Portava sempre con sé il suo sacchetto di seta, e ogni volta che vi infilava la mano, sembrava estrarre polveri diverse, ciascuna con una sfumatura di magia. Le sue creazioni erano apprezzate dalle sue amiche streghe: Nimandra, con i suoi sussurri, usava le polveri per connettersi agli oggetti che portavano memorie nascoste; Morwenna, invece, le mescolava con le ombre per dare forma ai ricordi.
Una volta, Elvara preparò un tè speciale, mescolando la sua polvere più rara con foglie di tè lunare. Le sue amiche bevvero, e immediatamente il soffitto della sala si trasformò, mostrando i cieli del passato e del futuro. "Ogni sorso," spiegò Elvara, "ci lega al tempo. Possiamo vedere da dove veniamo e dove potremmo andare."
Nonostante la sua presenza negli incontri, rimaneva sempre un mistero per le altre. Cosa vedeva nei sogni? Dove andava quando i suoi occhi si chiudevano durante le conversazioni? "Ci sono luoghi," diceva, "che non possono essere raccontati, ma solo vissuti. Forse, un giorno, vi ci porterò."
Aislin sapeva che l’amicizia con Elvara era un dono raro, come il bagliore fugace di una stella cadente. Insieme, con le altre streghe, formavano un cerchio unico, un intreccio di poteri e stranezze che trasformava ogni domenica in un evento magico e indimenticabile.
Presto racconteremo, nel corso del tempo, le storie di Nimandra e Morwenna, le amiche di Aislin. Impareremo ad amarle, a comprendere le loro unicità e a scoprire i poteri rari che rendono il loro cerchio così speciale. Intanto, lasciatevi trasportare nell’atmosfera degli incontri magici che avvenivano ogni domenica al castello di Baleerie.
L’Incanto del Tè
Il momento clou degli incontri era il Rituale del Tè Magico, preparato sempre da Aislin con la cura e la devozione di un’arte antica. Sul tavolo rotondo, rivestito di lino candido, troneggiava un’antica teiera di ottone, circondata da tazze di porcellana decorate con simboli dorati che sembravano risplendere sotto la luce delle candele. Ogni settimana, Aislin infondeva il tè con ingredienti magici che cambiavano a seconda delle energie del momento: petali di rosa lunare per la guarigione, radice di cardamomo stregato per la chiarezza mentale, miele caricato con luce di luna per infondere dolcezza e armonia.
Prima di servire, Aislin recitava sempre la sua breve invocazione, una formula che sembrava accendere la magia nell’aria:
"Da foglia a fiamma, da fiamma a cuore,
ogni sorso sia un piccolo bagliore.
Amiche, condividiamo la magia,
in questa bevanda, la nostra armonia."
Ogni tazza aveva una storia da raccontare. A volte, il fumo del tè rivelava immagini: figure antiche, paesaggi dimenticati, sogni ancora non vissuti. Una domenica, Elvara vide nel fumo la figura di un uomo che sembrava appartenere a un altro tempo, con occhi pieni di saggezza e malinconia. Nimandra, invece, sentì un sussurro provenire dalla teiera stessa, un racconto sommesso che solo lei poteva decifrare. Morwenna osservò con stupore le ombre sul tavolo trasformarsi in un fiore sconosciuto, che sembrava danzare per lei.
Le Domeniche di Magia
Gli incontri non erano solo momenti di magia e scoperta, ma anche di risate, confessioni e piccoli racconti che facevano sentire il castello vivo. Una volta, Nimandra condivise che un vecchio armadio nel suo salotto continuava a battere le ante come se volesse attirare la sua attenzione. "Sospetto che nasconda qualcosa," disse ridendo, mentre le altre streghe la guardavano con curiosità.
"Le ombre di casa mia hanno cominciato a litigare per lo spazio," aggiunse Morwenna con un sorriso ironico. "Ogni notte devo separarli come se fossero bambini capricciosi."
Elvara, sempre enigmatica, accarezzava il bordo della sua tazza e raccontava come, nei giorni di tempesta, la porta della sua stanza si aprisse da sola, lasciando entrare un soffio di aria sognante. "Forse," disse con un sorriso sfumato, "sono i sogni che cercano rifugio."
Aislin, con la sua risata calda e complice, ascoltava e partecipava, creando un’atmosfera che faceva dimenticare il mondo esterno. Quegli incontri non erano solo un momento di magia: erano un luogo di rifugio, di appartenenza, dove ognuna portava le sue stranezze e la sua luce unica.
E così, ogni domenica, il castello di Baleerie diventava un universo a sé, un luogo in cui la magia si intrecciava con le risate e i legami profondi. Un tè condiviso diventava un incanto, un rito che celebrava l’amicizia e il potere delle differenze. E mentre le storie di Nimandra, Morwenna ed Elvara si svelavano poco a poco, il cuore di Baleerie batteva al ritmo della magia che univa quelle streghe così diverse, eppure così profondamente legate.
Con Infinito amore
Carla Babudri
Il Circolo del Tè Incantato della strega Aislin - Storie di Magia del castello di Baleerie e la strega Aislin è creata dalla mia fantasia.
Copyright 2015-2024 CARLA BABUDRI
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*Conosci le immagini e non sono nominate all'interno del mio sito o il manca il nome dell'artista?
Ti chiedo gentilmente di informarmi cosi posso onorare il lavoro dell'artista.
Mi astengo da qualsiasi responsabilità per le immagini o foto in cui non viene menzionato l'artista, prelievo tutto da internet e qualora fosse indicato il nome dell'autore è mia premura nominarlo, SEMPRE!
Grazie Carla
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